Mercoledì 24 Febbraio si è svolto in cappella universitaria l’incontro
Fuci con tema la complicata “questione Siriana”. Ad illustrarne tutti gli
aspetti il nostro fucino “Zio” Davide Mantoan.
Davide ha scelto di cominciare
la discussione con il video #WHYSIRIA nel quale si dà risposta a tutti i
“perché” grazie all’aiuto di 15 mappe ed in pochi minuti. Se infatti non
bastasse l’assurdità di una guerra civile, ancora più difficile è spiegare il
perché di tanta ferocia che contrappone più di 70 diverse fazioni. Alcune delle
ragioni sono da ricercare nella posizione privilegiata della Siria: affacciata
sul Mediterraneo, possiede una importante fetta di deserto arabico, famoso per
le sue immense riserve di petrolio e gas naturale.
Migliaia di anni fa la Siria faceva parte di un’area
geografica molto vasta e prospera, la Mesopotamia, nella quale sono nate le tre più importanti religione monoteiste, nell’ordine: Ebraismo, Cristianesimo ed
Islam.
La questione religiosa non è da sottovalutare visto che al governo,
appartenente alla fazione sciita (13% del paese) stabilitasi nei fertili
territori della costa, si contrappone la parte di popolazione sunnita (quasi il
70%) e presente prevalentemente nella parte orientale del paese. In questo
solco di tradizione islamica, totalmente inflessibile nell’interpretazione del
Corano, si introduce anche l’Isis. Parte importante della popolazione è
costituita anche dai Cristiani (10%) che in tutto questo subiscono come tutti gli
altri violente persecuzioni. Da non trascurare il popolo Curdo, ancora alla
ricerca del riconoscimento di un proprio stato, nella parte Nord del paese. Carta politica della Siria. I paesi confinanti sono Turchia, Iraq, Giordania, Israele e Libano. |
Questa polveriera è stata purtroppo costruita anche dai
governanti europei. Lo snodo fondamentale è stata la seconda guerra mondiale.
Al termine di questa infatti il popolo arabo pensava si sarebbe finalmente
realizzato il sogno della nazione panaraba, sogno di unità cullato ormai da
secoli. In realtà le nazioni europee frammentarono l’area in tanti piccoli
stati, fra cui la Siria appunto ed il discusso stato d’Israele, e continuando
lo sfruttamento delle risorse tramite le proprie compagnie. In un clima di
confusione più che di fervore ideologico nacquero partiti appartenenti alla
corrente Ba'th fondata sempre sul sogno di un’unica nazione araba e su idee
socialiste.
Di qui l’apparizione sulla scena politica fra gli altri di Hafiz al-Assad, padre dell’attuale dittatore, tramite un colpo di stato e tutti gli
avvenimenti degli ultimi anni fra cui la primavera araba, finita anch’essa nel
sangue.
Giovani siriani manifestano a favore del governo di Assad e della Russia sua alleata. |
Oggi la situazione, come detto, è complicatissima, con i paesi esteri
che prendono parte schierandosi dalla parte del governo o dei ribelli con
posizioni simili a quelle viste negli anni della guerra fredda con la “sfida”
Occidente-Oriente, Stati uniti-Russia.
Il dibattito fucino è partito proprio
dal ruolo che la politica internazionale deve svolgere. Fra le varie ambiguità
di alcuni paesi come la Turchia, Russia e Stati Uniti, la conclusione di Davide
e condivisa all’unanimità è stata purtroppo di una impossibilità di soluzione
in tempi brevi. L’unico dato certo è la sofferenza di un popolo costretto ad
emigrare in massa o morire nelle proprie terre. I nuovi martiri di oggi. Davide
ha voluto poi porre l’accento sulla questione religiosa con una spiegazione
delle principali differenze tra sciiti e sunniti ed attribuendo in generale la
difficile soluzione del conflitto anche alla non negoziabilità di alcuni
insegnamenti del Corano, fatto che degenera come nel caso ISIS nell’estremismo religioso.
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