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sabato 2 febbraio 2013

A spasso con San Tommaso D’Aquino

Come tutti ben sappiamo, il Santo Patrono e protettore degli studenti universitari è rappresentato da San Tommaso d’Aquino. Ma siamo proprio sicuri di conoscere questa figura? Conosciamo il suo pensiero, il suo sapere filosofico? Proprio per rispondere a queste domande, lo scorso 28 gennaio noi giovani fucini di Cosenza abbiamo organizzato un incontro dedicato alla sua figura, presso la cappella universitaria dell’Unical. Vi è stata una buona presenza di studenti universitari, di membri del CLU e di azione cattolica, senza dimenticare alcuni docenti nonché ex-membri della FUCI cosentina. L’incontro è stato introdotto da Davide Spanò, allora tesoriere divenuto di recente presidente di gruppo, e sviluppato dal professore Luca Parisoli (docente di storia della filosofia medievale, presso la facoltà di lettere e filosofia dell’Unical), con l’ausilio dell’assistente ecclesiastico, Padre Luigi Cortese.

Il dialogo inizia con la citazione di Papa Leone XIII, il quale fissa una posizione storico-sociale al Santo, indicandolo come simbolo del pensare teologico cristiano. Questo perché, citando le argomentazioni sull’esistenza
di Dio, Tommaso rivela che l’unico modo per poter ottenere una dimostrazione del Suo essere è procedere a posteriori: tutto parte dall’esperienza sensibile, la prima a cadere sotto l’effetto dei sensi, per poter poi arrivare alla “causa prima”. Essa è definibile pure come “demostratio quia”, cioè dagli effetti il cui risultato sarebbe quello di ammettere che esista un punto di arrivo della dimostrazione stessa, anche se non è pienamente intelligibile.

San Tommaso sostiene inoltre che per poter ottenere una piena consapevolezza sull’esistenza di Dio, occorre conoscere le “viae”, cioè i percorsi e i cammini. Esse sono cinque:
  • La rerum natura, come per esempio può essere l’inizio e la fine dell’esistenza degli esseri viventi, generabili e corruttibili, perciò materiali;
  • L’analisi metafisica sul principio di casualità (“tutto ciò che si muove è mosso da un altro”);
  • Impossibilità di un “regressus in infinitum”, inteso in senso metafisico (“ora non si può procedere all’infinito perché altrimenti non ci sarebbe un primo motore e di conseguenza nessun altro motore”);
  • La conclusione deduttiva strettamente razionale (“bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per sé necessario e non tragga da altri la propria necessità, ma sia causa di necessità agli altri”).

I cinque percorsi indicati da Tommaso sono definiti come:
- Ex ordine causorum efficentium (causa efficiente);
- Ex rerum contingentia (dalla contingenza);
- Ex varius gradi bus perfectionis ( le cose hanno diversi gradi di perfezione);
- Ex rerum gubernazione (governo delle cose);
- Ex motu et mutatione rerum ( tutto ciò che si muove esige un movimento primo).

Con le 5 vie Tommaso eleva le religiosità ad un livello superiore.

Giungendo alla conclusione del suo discorso, il professore Parisoli ha espresso il pensiero Tomistico, il quale è sostenuto da professori, religiosi e non, nel mondo odierno sottolineando che San Tommaso ha messo in evidenzia l’esistenza di Dio e non vi sono teorie contrastanti alla dimostrazione di tale concetto.

L’incontro si è prolungato più del previsto, con varie domande poste al professore da parte di instancabili studenti. Per noi fucini è stato doveroso dedicare un po’ del nostro tempo ad una figura così importante come San Tommaso D’Aquino, per approfondire la sua storia, il suo pensiero ed i suoi insegnamenti ancora una volta utili per tutti gli studenti universitari.
Carlo Borsani
Alessandro Giordano

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