Come tutti ben sappiamo, il Santo
Patrono e protettore degli studenti universitari è rappresentato da San Tommaso
d’Aquino. Ma siamo proprio sicuri di conoscere questa figura? Conosciamo il suo
pensiero, il suo sapere filosofico? Proprio per rispondere a queste domande, lo
scorso 28 gennaio noi giovani fucini di Cosenza abbiamo organizzato un incontro
dedicato alla sua figura, presso la cappella universitaria dell’Unical. Vi è
stata una buona presenza di studenti universitari, di membri del CLU e di azione
cattolica, senza dimenticare alcuni docenti nonché ex-membri della FUCI
cosentina. L’incontro è stato introdotto da Davide Spanò, allora tesoriere
divenuto di recente presidente di gruppo, e sviluppato dal professore Luca
Parisoli (docente di storia della filosofia medievale, presso la facoltà di
lettere e filosofia dell’Unical), con l’ausilio dell’assistente ecclesiastico,
Padre Luigi Cortese.
Il dialogo inizia con la
citazione di Papa Leone XIII, il quale fissa una posizione storico-sociale al
Santo, indicandolo come simbolo del pensare teologico cristiano. Questo perché,
citando le argomentazioni sull’esistenza
di Dio, Tommaso rivela che l’unico
modo per poter ottenere una dimostrazione del Suo essere è procedere a
posteriori: tutto parte dall’esperienza sensibile, la prima a cadere sotto
l’effetto dei sensi, per poter poi arrivare alla “causa prima”. Essa è
definibile pure come “demostratio quia”, cioè dagli effetti il cui risultato
sarebbe quello di ammettere che esista un punto di arrivo della dimostrazione
stessa, anche se non è pienamente intelligibile.
San Tommaso sostiene inoltre che
per poter ottenere una piena consapevolezza sull’esistenza di Dio, occorre
conoscere le “viae”, cioè i percorsi e i cammini. Esse sono cinque:
- La rerum natura, come per esempio può essere l’inizio e la fine dell’esistenza degli esseri viventi, generabili e corruttibili, perciò materiali;
- L’analisi metafisica sul principio di casualità (“tutto ciò che si muove è mosso da un altro”);
- Impossibilità di un “regressus in infinitum”, inteso in senso metafisico (“ora non si può procedere all’infinito perché altrimenti non ci sarebbe un primo motore e di conseguenza nessun altro motore”);
- La conclusione deduttiva strettamente razionale (“bisogna concludere all'esistenza di un essere che sia di per sé necessario e non tragga da altri la propria necessità, ma sia causa di necessità agli altri”).
I cinque percorsi indicati da
Tommaso sono definiti come:
- Ex rerum contingentia (dalla contingenza);
- Ex varius gradi bus perfectionis ( le cose hanno diversi gradi di perfezione);
- Ex rerum gubernazione (governo delle cose);
- Ex motu et mutatione rerum ( tutto ciò che si muove esige un movimento primo).
Con le 5 vie Tommaso eleva le
religiosità ad un livello superiore.
Giungendo alla conclusione del
suo discorso, il professore Parisoli ha espresso il pensiero Tomistico, il
quale è sostenuto da professori, religiosi e non, nel mondo odierno
sottolineando che San Tommaso ha messo in evidenzia l’esistenza di Dio e non vi
sono teorie contrastanti alla dimostrazione di tale concetto.
L’incontro si è prolungato più
del previsto, con varie domande poste al professore da parte di instancabili
studenti. Per noi fucini è stato doveroso dedicare un po’ del nostro tempo ad
una figura così importante come San Tommaso D’Aquino, per approfondire la sua
storia, il suo pensiero ed i suoi insegnamenti ancora una volta utili per tutti
gli studenti universitari.
Carlo BorsaniAlessandro Giordano
Bravi fucini!!! ;)
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