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domenica 28 febbraio 2016

WHYSIRIA: la questione siriana


Mercoledì 24 Febbraio si è svolto in cappella universitaria l’incontro Fuci con tema la complicata “questione Siriana”. Ad illustrarne tutti gli aspetti il nostro fucino “Zio” Davide Mantoan. 

Davide ha scelto di cominciare la discussione con il video #WHYSIRIA nel quale si dà risposta a tutti i “perché” grazie all’aiuto di 15 mappe ed in pochi minuti. Se infatti non bastasse l’assurdità di una guerra civile, ancora più difficile è spiegare il perché di tanta ferocia che contrappone più di 70 diverse fazioni. Alcune delle ragioni sono da ricercare nella posizione privilegiata della Siria: affacciata sul Mediterraneo, possiede una importante fetta di deserto arabico, famoso per le sue immense riserve di petrolio e gas naturale.

Migliaia di anni fa la Siria faceva parte di un’area geografica molto vasta e prospera, la Mesopotamia, nella quale sono nate le tre più importanti religione monoteiste, nell’ordine: Ebraismo, Cristianesimo ed Islam.

domenica 21 febbraio 2016

Il celibato ecclesiastico

Giorno 17 Febbraio, il gruppo FUCI Cosenza “Francesca Gallo” ha affrontato il tema del celibato ecclesiastico e della posizione della chiesa nei confronti degli omosessuali, in occasione delle votazioni parlamentari su ddl Cirinnà.

L’incontro, curato da Jessica Ritacco e Davide Spanò, è stato realizzato dando una prima introduzione sul tema e successivamente la visione di una video-intervista a don XXXXX, ex sacerdote dichiaratosi omosessuale; da ciò si è poi lasciato ampio spazio al dibattito tra fucini.
Krzysztof Charamsa
In primis, si è iniziato con una breve introduzione sulla figura di Krzysztof Charamsa, teologo e presbitero polacco, che alla vigilia dell’apertura del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia dello scorso ottobre, ha pubblicamente dichiarato la propria omosessualità e l’esistenza del proprio partner. Per queste motivazioni, Charamsa è stato soggetto, secondo le norme del Diritto Canonico, alla pena della sospensione, che vieta l'esecuzione di tutti gli atti della potestà di Ordine e di indossare l'abito ecclesiastico.

La video-intervista a don XXXX ha illustrato l’esperienza personale dell’ormai ex sacerdote: dopo essersi dichiarato gay, XXXX è stato ripreso dal suo vescovo il quale lo ha invitato a frequentare per un certo periodo di tempo il monastero dei Venturini a Trento, luogo in cui raccogliersi per un periodo di discernimento personale. Al suo rifiuto, si è proceduto alla stessa procedura imposta all’ex monsignor Charamsa (sospensione dall’Ordine). Successivamente XXXX racconta come continua comunque la propria missione sacerdotale attraverso la fondazione della Metropolitan Church aperta a tutti i soggetti quale che sia la tendenza sessuale.

La video-intervista ha introdotto poi spunti interessanti al dibattito. Primo fra tutti la differenza tra sacerdoti diocesani (non appartenenti ad una famiglia religiosa e soggetti solo a promessa di celibato, obbedienza al proprio vescovo e preghiera e santificazione) dai sacerdoti religiosi (appartenenti ad una famiglia religiosa per esempio: francescani, gesuiti, salesiani, ecc. e tenuti ad emettere i tre voti, quello di castità, quello di povertà e quello di obbedienza). Inoltre ha suggerito l’approfondimento di

venerdì 5 febbraio 2016

Licio Gelli, faccendiere d'Italia


L’ultimo incontro Fuci di mercoledì scorso ha avuto come principale argomento la figura di Licio Gelli e la sua influenza nell’Italia del secondo dopoguerra. 
Ad occuparsene il presidente Antonio Mazzei che ha tenuto un’introduzione sulla massoneria e sulla sua evoluzione storica, seguita poi da alcune informazioni biografiche su Licio Gelli e da un video-inchiesta di Enzo Biagi. 
Stupisce di Gelli la sua modesta estrazione sociale: presidente di una fabbrica di materassi a Frosinone, possedeva solo la licenza media! Nonostante ciò egli riuscì spesso ad assicurarsi l’appoggio di molti potenti e per questo venne definito un faccendiere. 

Licio Gelli
La “carriera” di Gelli inizia a soli 18 anni quando si recò insieme al fratello in Spagna per combattere accanto al regime di Franco. Qui riuscì ad ottenere l’amicizia e la stima di molti suoi commilitoni e di Mussolini, alleato di Franco, il quale come forma di riconoscenza gli aprì le porte del mondo dei servizi segreti italiani. Finita la guerra, Gelli iniziò a frequentare la loggia massonica del Grande Oriente d’Italia (GOI) e la sua costola Propaganda 2 (P2) della quale fu nominato Maestro Venerabile nel 1971. 

Le cronache del tempo dicono che Gelli ebbe molta influenza sul presidente della Repubblica Giovanni Leone nell’interpretare gli umori del popolo italiano. L’attenzione di Gelli verso la presidenza della Repubblica era tale che