In occasione
della ricorrenza di San Tommaso d’Aquino, patrono delle Università, il gruppo
ha tenuto un incontro sul tema dell’Università secondo John Henry Newman,
cardinale e teologo inglese. La conferenza è stata tenuta dal professore Luca
Parisoli, docente di Storia della Filosofia Medievale, con il contributo di Don
Pino de Simone, parroco della Diocesi Rossano - Cariati.
Newman nasce
durante l’anglicanesimo,
all’interno del sistema universitario inglese. Egli sceglie di essere un uomo
di religione, aderendo inizialmente ai principi del cristianesimo protestante e, insediandosi allo stesso
tempo, nel sistema universitario dell’università di Oxford, all’età di soli
16 anni. Viene espulso dall’ambiente
universitario dopo la sua conversione al cattolicesimo, in seguito ad un
suo viaggio in Italia. Vive in un contesto storico alquanto dinamico, periodo di rivoluzione
industriale e colonialismo, i problemi di quel tempo li viviamo oggi con la
globalizzazione.
Dal punto di
vista del sistema universitario, il modello inglese era specialistico, ovvero
un insegnante, una materia.
Con la rivoluzione industriale si manifesta e si
sviluppa maggiormente il modello universitario sotto forma utilitaristica,
che doveva “funzionare” in
associazione con le risorse umane necessarie all’impero (per esempio
l’ingegneria veniva preferita alla poesia latina). Gli studi classici non erano
più di prima scelta.
Newman contrasta questi modelli seguendo:- · Una strategia che esalta gli insegnamenti tradizionali con alcuni suoi scritti mirata a difendere la figura del “gentleman inglese”, un personaggio ideale e positivo che rappresenta l’uomo istruito;
- · Una strategia in cui importante è essere sempre alla ricerca della verità ed essere “affamati” di sapere e ciò rende migliori, preparati, completi. La verità è nel tentativo di collegare più discipline, sia quelle specialistiche che quelle umanistiche. E’ questo il profilo del “gentleman” un uomo che spazia su più argomenti in modo approfondito.
Elemento importante è la teologia, considerata
scienza tra le altre scienze dove lo strumento guida è la ragione e quindi la
verità, ha aggiunto Don Pino. L’università, è un “ambiente di casa” in cui non
solo la religione ma anche le altre discipline devono essere in contatto tra
loro.
Alla fine
della conferenza si è aperto il dialogo tra professori e studenti. Molte sono
state le domande: se esiste ancora oggi la figura del gentleman, se
l’università ci dà la possibilità di essere alla ricerca della verità o se ci
impone una verità, se è utile conciliare tutte queste discipline. La società in
cui viviamo oggi è improntata da valori capitalistici, quindi l’utilitarismo è
il campo dominante dove il gentleman non è funzionale. Il vero progresso deriva
dall’unione di più saperi, dall’universalità di più conoscenze. Senza
questi collegamenti, senza questo “collage” l’università non può considerarsi
tale.
di Alessandro Giordano
è stato un incontro molto interessante! poi il prof. ha citato il tema della Settimana dell'Università di quest'anno federativo "internazionalizzazione degli studi ed universalità dei saperi" ;) ;)
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