La croce è un elemento che ha creato turbamento per i pagani, ma sostegno per i cristiani. Per i primi la croce è considerata uno scandalo, che genera terrore al solo nominarla. Ad esempio Cicerone, in una delle sue orazioni chiamata "Pro Rabirio perduellionis reo" afferma "Il nome stesso della croce, stia lontano non solo dal corpo, ma anche dal pensiero, dagli occhi e dalle orecchie". Mentre per i secondi la croce è sapienza, attraverso essa si glorificano. S.Paolo in una delle sue "Lettere ai Galati" sostiene "stia lontana altra gloria che non sia la croce di Cristo".
Questo sacrificio è un passaggio essenziale per trasmettere la sua unicità e autorevolezza, in mancanza di questo gesto, non sarebbe passata alla storia la sua onnipotenza. Cristo:
- è andato oltre,
- ha riversato il tutto su se stesso,
- si è dichiarato Via,Verità,Vita,
- ha chiamato Dio padre e lo ha condiviso con l'uomo.
Attraverso la morte, si rinnova la sua grandezza, e si rivela anche la sua parte interiore. Cristo si manifesta uomo: soffre, si deprime, si lamenta, sfiora la ribellione, consola il ladrone fino ad arrivare ad un abbandono totale. Tutto ciò per dimostrare che il male è una condizione in cui Egli era totalmente immerso; una morte sofferta, che Cristo ha accettato con consapevolezza e libertà.
Nella maggior parte dei casi è il male a prevalere sul bene, in quanto la tentazione da parte del demonio, manifesto nella vita quotidiana, è talmente potente, che a volte diventa impercettibile. Viviamo in sua società dell'estremismo, in cui l'uomo ha un dono inviolabile, quale il libero arbitrio, che gli permette di scegliere l'una o l'altra strada. L'uomo è l'esecutore del suo agire e non deve temere Cristo, il quale ha raggiunto livelli di sofferenza altissimi, per dimostrare la sua massima fede. Attraverso la preghiera e operando il bene, il male può essere sconfitto, in quanto detiene la forza di tentare, ma non quella di reagire.
brava ale! ;)
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