Prosegue il cammino verso una conoscenza più approfondita
della figura di Paolo VI (divenuto Beato lo scorso 19 ottobre) del gruppo
cosentino con il testamento spirituale. Scritto il 30 giugno 1965 nel 3° anno
di Pontificato, con qualche aggiunta nel 1972/73, Montini esprime le sue ultime
volontà. Sin dall'inizio Giovanni Battista denota la sua umiltà ringraziando il
Signore per averlo rigenerato e condotto alla pienezza de della vita, mostra
gratitudine verso la famiglia e i suoi genitori (“oh siano benedetti i miei
degnissimi genitori”) , verso chi lo ha educato, aiutato e circondato da
affetto e fiducia. Un uomo riservato, pensieroso e molto intellettuale, non
aveva grandi pretese e amava essere un parroco di paese (il suo “sogno” da
sempre). Infatti nel testamento menziona “l’immeritato onore di essere
ministro della Santa Chiesa” e di essere stato arcivescovo di Milano sulla
cattedra dei santi Ambrogio e Carlo (“per me troppo alta”). Invita la Chiesa ad ascoltare la parola che il
popolo pronuncia “con gravità e amore”; incita
alla riconciliazione con i fratelli separati con pazienza, comprensione,
amore; sul mondo soprattutto sprona tutti a servirlo, a studiarlo, ad aiutarlo
e ad amarlo prima di assumerne i costumi e gusti. L’umiltà e la riservatezza di questo Papa si nota anche dalla volontà di “morire
povero” di disporre elemosine, di dare a chi merita e distruggere tutto ciò che
riguardava i suoi scritti personali; la volontà di funerali semplici e senza
catafalco, utilizzato per le esequie pontificie. Nonostante molti vedono in Montini come una persona fredda e quasi
distaccata, forse perché non ben capito, egli ha dimostrato di essere un
lavoratore instancabile al fedele servizio di Dio, il tutto con il silenzio,
con lo studio e il sacrificio, e, cosa importante, con amore, una parola
che ricorre spesso nel testamento. Metterci amore in ogni cosa è fondamentale per
andare avanti, per crederci, per sperare. Sono proprio queste le parole che
aggiunge Paolo VI nel 1972 che devono risuonare da eco soprattutto per i
giovani: Credo, Spero, Amo.
Alessandro Giordano
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