Il gruppo FUCI Cosenza "Francesca Gallo" ha aperto i battenti lo scorso primo ottobre trattando un’importante
figura ecclesiastica, ovvero quella di Paolo VI, in occasione della imminente
beatificazione del pontefice il prossimo 19 ottobre. A relazionare è l’assistente
di gruppo Padre Luigi Cortese che ha parlato di come si arriva all'elezione di
Montini pontefice. Bisogna preannunciare che Giovanni Battista Montini proveniva da una famiglia di medici , avvocati e giornalisti, quindi
alto-borghese, e viveva in un epoca storica che segnava il tramonto dell’antico
regime; nel 1861 venne istituito il Regno D’Italia e nel 1870 venne proclamata Roma
capitale, egli nacque nel 1897. Dal punto di vista storico non era un buon
momento per il rapporto tra Chiesa e Stato visto che con Roma capitale, l’Italia
cattolica soffriva molto e sembrava che la Chiesa perdesse il suo potere
limitando il Papa. Dopo oltre 40 anni di prese di posizione da una parte e dall’altra
si arriva ad una svolta: nel 1929 vennero istituiti i patti lateranensi che
ripristinarono il rapporto tra Stato e Chiesa.
Dopo questo cenno storico, Montini seguiva i gesuiti e prediligeva l’oratorio
della pace fondato da San Filippo Neri. L’origine bresciana e la comunità
religiosa lo hanno portato a questa preoccupazione seguendo la Chiesa ma
educando il popolo. Nel 1920 prese essa trasferendosi da Brescia a Roma. Nella
sua grande umiltà, il suo sogno era quello di essere parroco di un paese, non aveva
grandi prospettive. Egli intraprese la carriera diplomatica avvicinandosi ai
gruppi apostolici del momento; il mondo cattolico era molto vivace e attivo ma anche abbastanza disorganizzato. Venne inviato a Varsavia successivamente come
addetto alla Nunziatura Apostolica cominciando la sua carriera alla curia
romana sotto la guida di Pio XII. Nonostante divenne diplomatico contro la sua
volontà, Montini trasmetteva la sua sensibilità
verso il mondo operaio partecipando all’azione cattolica e alla FUCI, nominato
dapprima assistente ecclesiastico al circolo romano e poi successivamente venne
nominato assistente nazionale. Una delle
innovazioni che ha instaurato Paolo VI è stata quella di saper coniugare e formare i
giovani rendendoli liberi di prendere le proprie iniziative in maniera autonoma
e indipendente rispetto alla vita ecclesiastica. Proprio questo motivo lo ha
portato a dei contrasti con le gerarchie ecclesiastiche che lo conduceva a pensare alle dimissioni ma era una sofferenza che volle tenere per se e non lo
disse subito al Papa di allora ovvero Pio XII. Questa notizia però
arrivò al Pontefice tramite le cosiddette “voci di corridoio” ed
egli convoca Montini rivelandogli che non aveva più
fiducia in lui. Lo nomina comunque arcivescovo di Milano ma non diventa cardinale. Aneddoto curioso fu alla morte di Pio XII: non essendo cardinale Montini non poteva
candidarsi, in questo modo venne eletto nuovo Pontefice Giovanni XVIII (se
Montini fosse stato eletto cardinale sarebbe divenuto sicuramente Papa). Venne eletto comunque cardinale dallo stesso Giovanni XVIII nel 1958 e il 21 giugno del 1963 divenne Papa.
Alessandro Giordano
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