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giovedì 20 novembre 2014

Responsabilità e Ricerca: la FUCI inaugura all'Unical la VII Settimana dell'Università

L'Università è luogo dove si formano le coscienze dei cittadini di domani, centro ricco e fecondo in cui la FUCI vive e si alimenta di conoscenze sempre nuove. Ed è proprio a questo mondo che la Federazione dedica ogni anno una settimana di incontro, confronto, ricerca e informazione. Il 17 novembre 2014 il gruppo FUCI di Cosenza “Francesca Gallo” ha avuto l'onore di ospitare presso l'University Club dell'Unical l'evento di apertura della VII Settimana dell'Università, con tema “fondata sulla Ricerca: università responsabile del futuro”.


La ricerca è dinamismo che da sempre anima l'uomo e che lo porta a confrontarsi con gli altri, con il mondo e con se stesso e la FUCI offre agli studenti proprio questa opportunità. A muovere i giovani nel loro percorso di conoscenza, accademica e non, dev'essere la responsabilità, altra parola chiave che ha caratterizzato i lavori: lo studente che “fa ricerca” si muove spinto da forte senso morale, da quell'impegno serio e coscienzioso in grado di rendere le sue attività non un banale ripetersi di gesti scontati ma un vero e proprio arricchimento personale e culturale. 


Insieme ai membri della Presidenza Nazionale, ai rappresentati delle istituzioni locali (il Magnifico Rettore Crisci, MEIC, AC, ecc) e a quanti hanno partecipato, noi fucini abbiamo affrontato il tema della Ricerca da diversi punti di vista grazie agli interventi di alcuni relatori. 

Ha moderato la tavola rotonda il presidente del gruppo, Davide Spanò. 
Il primo intervento, a cura del prof. Roberto Presilla (docente presso la Pontificia Università Gregoriana), si è focalizzato sul livello antropologico della ricerca, sul suo valore e sui diversi ambiti della scienza entro i quali opera. Il professore ha citato diversi
studiosi e filosofi, tra i quali anche papa Montini e San Tommaso d'Aquino, affermando che la ricerca da una regola al modo di agire come al modo di pensare e apre alla capacità di immaginare soluzioni sempre diverse. “Il robusto metodo di controllo necessario alla ricerca insegna a saper discernere, a saper riflettere, a saper eliminare ciò che non serve”, ha spiegato il professore, descrivendo la ricerca come una sorta di percorso di ascesi, quasi di purificazione. Un'esperienza di bellezza, mai completamente separata dalla fede ma che anzi va di pari passo con essa. 

Molto stimolante è stato l'intervento del dott. Mario Alì, (Direzione generale per l'internazionalizzazione della Ricerca al MIUR), che ci ha fornito alcuni dati sulla situazione negli atenei italiani e ci ha spinti a informarci meglio sulle riforme e sulle normative europee per quanto riguarda l'istruzione e la ricerca. “La formazione e la ricerca sono elementi propulsori della cura delle sfide della società nell'ambito dell'internazionalizzazione”. In un'Italia in crisi come quella dei nostri giorni occorrerebbe dunque una “linearità perfetta tra conoscenza e competenza che crea sviluppo e innovazione.” 

Due testimonianze dirette sono state quelle del dott. Salvatore Ielpa, impegnato presso il TechNest del nostro ateneo, e della vicepresidente nazionale FUCI Elena Ovidi, che hanno curato rispettivamente il rapporto tra ricerca e aziende e gli apporti della stessa alla vita culturale, economica e sociale. “La ricerca ha il compito di contestualizzare e mediare tra ideale e reale. Si ha la verità solo quando le domande dell'uomo riscontrano risposta nella realtà evidente”, ha detto la vicepresidente. 
Dopo l'intervento di Elena Ovidi si è poi dato spazio alle domande dei presenti, che sono servite a chiarire e approfondire quanto detto. 

Questo evento così importante ha permesso di riscoprire il senso della ricerca a 360°, svolgendo al tempo stesso una conoscenza più approfondita del nostro stesso ateneo. All'incontro di apertura sono seguiti tanti altri, in varie università del Paese, a opera dei fucini sparsi per tutta Italia. La Settimana dell'Università, anche quest'anno, è stata un'occasione feconda per comprendere in modo sempre migliore le possibilità e le risorse della ricerca universitaria. Un modo per imparare a non accontentarsi delle nozioni necessarie al solo sostentamento degli esami e a fare della nostra conoscenza una vera cultura. 

Cristina Iorno

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