In linea con il tema dell’assemblea regionale, che si è
svolta a Catanzaro il 28 novembre, il gruppo FUCI Cosenza “Francesca Gallo” ha
deciso di approfondire il tema dello spreco alimentare, soffermandosi sulla
posizione ricoperta dall’Italia rispetto i Paesi europei.
“Perché si produce di più rispetto a quanto è realmente
utile?” E’ stata questa la domanda a cui si è
cercato di rispondere con la visione di tre video.
Il primo video riporta un resoconto della FAO (Food and
Agricolture Organization) sugli ultimi dati relativi i consumi e gli sprechi dei
paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo. Nel video è stato riscontrato
un dato preoccupante: circa 1/3 del cibo nel nostro paese viene sprecato. Sono state elencate le cause di questo spreco
quali: l’accumulo di alimenti, dubbi sulle scadenze ecc. e sono stati dati
alcuni consigli molto utili come: fare una spesa intelligente, fare acquisti
mirati e acquistare prodotti freschi quotidianamente.
Nel secondo video, invece, si è parlato dello “ Slow Food” iniziativa
internazionale no profit volta a ridare valore al cibo, nel rispetto di
chi produce e in
armonia con l’ambiente. Nel video si è discusso sulla
situazione generale Europea ed è risultato che l’Italia ricopre il 15esimo
posto come nazione che spreca più cibo. I primi tre posti sono rispettivamente
occupati da Olanda, Belgio e Cipro, mentre gli ultimi due da Malta e Grecia. Un
altro dato allarmante è che lo spreco di cibo avviene circa per il 42% in casa.
Il terzo video, infine si è soffermato sulla distribuzione, sottolineando
come molti prodotti quali frutta, carne e verdura non essendo considerati più
buoni (per difetti di confezionamento, per via dell’effetto visivo ecc.) vengano
buttati tra i rifiuti e solo una minima parte vengano destinati a progetti di
solidarietà o dati a case famiglie.
Dal dibattito tra i fucini è emerso innanzitutto la sorpresa
circa la grande dimensione del problema rispetto alle aspettative ed la poca
attenzione che generalmente viene dato ad esso. Si è poi discusso delle
possibili cause di questo problema, rapportandolo anche alla quotidianità di
ciascuno: tra queste si è pensato alla diffusione del benessere, che incide sul
modus operandi degli acquisti; al mercato, la cui distribuzione offre una vasta
scelta del medesimo prodotto comportando inevitabilmente eccessi; alla
mentalità comune delle persone, che non danno peso o attenzione ai giornalieri
sprechi che avvengono in casa.
Nessun commento:
Posta un commento