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domenica 18 gennaio 2015

Sprechi alimentari: dati, cause e consigli

In linea con il tema dell’assemblea regionale, che si è svolta a Catanzaro il 28 novembre, il gruppo FUCI Cosenza “Francesca Gallo” ha deciso di approfondire il tema dello spreco alimentare, soffermandosi sulla posizione ricoperta dall’Italia rispetto i Paesi europei.

“Perché si produce di più rispetto a quanto è realmente utile?” E’ stata questa la domanda a cui si è  cercato di rispondere con la visione di tre video.

Il primo video riporta un resoconto della FAO (Food and Agricolture Organization) sugli ultimi dati relativi i consumi e gli sprechi dei paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo. Nel video è stato riscontrato un dato preoccupante: circa 1/3 del cibo nel nostro paese viene sprecato.  Sono state elencate le cause di questo spreco quali: l’accumulo di alimenti, dubbi sulle scadenze ecc. e sono stati dati alcuni consigli molto utili come: fare una spesa intelligente, fare acquisti mirati e acquistare prodotti freschi quotidianamente.

Nel secondo video, invece, si è parlato dello “ Slow Food” iniziativa internazionale no profit volta a ridare valore al cibo, nel rispetto di chi produce e in
armonia con l’ambiente. Nel video si è discusso sulla situazione generale Europea ed è risultato che l’Italia ricopre il 15esimo posto come nazione che spreca più cibo. I primi tre posti sono rispettivamente occupati da Olanda, Belgio e Cipro, mentre gli ultimi due da Malta e Grecia. Un altro dato allarmante è che lo spreco di cibo avviene circa per il 42% in casa.

Il terzo video, infine si è soffermato sulla distribuzione, sottolineando come molti prodotti quali frutta, carne e verdura non essendo considerati più buoni (per difetti di confezionamento, per via dell’effetto visivo ecc.) vengano buttati tra i rifiuti e solo una minima parte vengano destinati a progetti di solidarietà o dati a case famiglie.

Dal dibattito tra i fucini è emerso innanzitutto la sorpresa circa la grande dimensione del problema rispetto alle aspettative ed la poca attenzione che generalmente viene dato ad esso. Si è poi discusso delle possibili cause di questo problema, rapportandolo anche alla quotidianità di ciascuno: tra queste si è pensato alla diffusione del benessere, che incide sul modus operandi degli acquisti; al mercato, la cui distribuzione offre una vasta scelta del medesimo prodotto comportando inevitabilmente eccessi; alla mentalità comune delle persone, che non danno peso o attenzione ai giornalieri sprechi che avvengono in casa.


                                                                                                                         Jessica Ritacco

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