Immagine votiva fra le più diffuse del Santo |
Anche questa settimana, e più precisamente mercoledì 25, ci
siamo dati appuntamento in Cappella Universitaria per un incontro di dialogo e
di conoscenza. Il protagonista di uno degli ultimi incontri dell’anno
federativo è stato il nostro santo patrono: San Francesco di Paola. L’incontro
è stato voluto anche per il ricorrere del sesto centenario della nascita (1416)
che tutta la Calabria sta celebrando unitamente al Giubileo della Misericordia.
A curare la presentazione Power Point siamo stati io e la collega più esperta
fucina Jessica Bagalà.
La prima slide non poteva che essere una preghiera per
chiedere l’intercessione di San Francesco. Si è poi passati alla vita del santo
taumaturgo, segnata già nei primi attimi da eventi prodigiosi. In virtù della
sua nascita (i suoi genitori tentavano da più di 10 anni di avere figli e
stavano diventando vecchi) e di una miracolosa guarigione, entrambe per
intercessione di San Francesco d’Assisi di cui portava il nome, Francesco da
Paola venne subito indirizzato alla vita religiosa, nella quale dimostrò grande
applicazione che oggi giudicheremmo ai limiti dell’austerità e attenzione verso
gli altri. Cercando la sua vocazione decise di ritirarsi a vita eremitica,
suscitando lo stupore e l’ammirazione dapprima dei suoi compaesani e poi di
tutta la Calabria, raccogliendo attorno a se un numero sempre crescente di
giovani desiderosi di intraprendere il suo stesso cammino. La fama si diffuse a
macchia d’olio anche in virtù dei numerosi miracoli e delle profezie operate
dall’eremita paolano.
I miracoli più famosi sono certamente l’attraversamento
dello stretto sul proprio mantello, evento che viene più spesso rappresentato
nell’arte, e lo sgorgare al santuario di Paola dell’acqua della “Cucchiarella”.
Vista la celebrità dell’attraversamento dello stretto Pio XII decise di
proclamare il Santo “Celeste Patrono dei Marittimi d' Italia”, titolo che è
accompagnato dall’altrettanto importante “Celeste Patrono presso Dio della
Calabria” stabilito dal “Papa buono” Giovanni XXIII il 22 Giugno 1962.
Con la propria vita contemplativa San Francesco è ritenuto
un riformatore della Chiesa. L’eredità più importante è l’ordine dei minimi che
dopo la prima approvazione del 1470 conobbe uno sviluppo impensabile anche in
altre parti d’Europa come la Francia. Qui Francesco venne chiamato dal moribondo
Re Luigi XI speranzoso di guarigione e vi rimase fino alla propria morte
avvenuta il 2 Aprile 1507.
Il Santuario di Paola |
La canonizzazione avvenne il 1° maggio 1519,
straordinaria anche per il poco tempo passato dalla nascita al cielo. Dal
momento che il 2 aprile è molto spesso in periodo quaresimale a Paola ed in
tutta la regione si è soliti celebrare la festa come anniversario della
canonizzazione dal 1° al 4 maggio. Curioso è il fatto di prolungare la festa
fino al quarto giorno: ciò avviene perché all’epoca la notizia della
canonizzazione giunse a Paola il 4 maggio e fu solo allora che i concittadini
poterono esprime la loro gioia e gratitudine a Dio!
Il motto "Charitas" rappresentato su scudo |
La presentazione è passata poi su altri aspetti particolari
come il motto Charitas che accompagna sempre San Francesco e che la tradizione
afferma essergli stato consegnato direttamente da Dio per mezzo dell’arcangelo
Michele e la regola dei minimi che, oltre ai 3 voti francescani di povertà,
castità ed obbedienza ne hanno un quarto di vita quaresimale perfetta e
perpetua che consiste nell’astenersi dalle carni ed altri alimenti di origine
animale per tutto l’anno.
L’incontro è stato partecipato dai fucini che hanno
espresso le loro domande di curiosità ed hanno raccontato anche le proprie
conoscenze sui miracoli, sul santuario di Paola e sulle varie chiese dedicate a
San Francesco in Italia.
Francesco Tripaldi
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