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domenica 7 aprile 2013

Un giovane beato “con i piedi per terra”


Alberto Marvelli
Mercoledì 3 Aprile i nostri fucini si sono incontrati in cappella universitaria per il consueto appuntamento settimanale, approfondendo la figura del beato Alberto Marvelli, giovane della Fuci e membro dell'Azione Cattolica,vissuto negli anni della seconda guerra mondiale. Nato a Ferrara il 21 marzo 1918, Alberto colpisce non tanto per i numerosi gesti straordinari che egli ha compiuto nella sua breve vita (muore, infatti, solo all'età di 28 anni),ma perché è stato capace di rendere straordinario il suo quotidiano. Egli ha vissuto a Rimini impegnandosi come un normale studente prima da liceale, poi da ingegnere meccanico e in seguito inserendosi nel mondo nel lavoro- seppur tra le difficoltà degli anni della guerra- e ricoprendo diversi incarichi politici, senza schierarsi con
il partito fascista. Marvelli cresce tra l'educazione religiosa della famiglia e il carisma dell'oratorio salesiano, ma è egli stesso a curare la sua fervente vita spirituale accostandosi quotidianamente alla S. Eucarestia e alimentando il suo spirito con la preghiera.


Alberto con il gruppo FUCI di Rimini

Un giovane quindi “nel mondo ma non del mondo” (Gv 15,19), inserito nella società ma al tempo stesso dotato di una profonda fede che non viene meno neppure in momenti di particolare difficoltà quali la morte del padre e del fratello. Anzi, questi avvenimenti furono per lui occasione per una profonda riflessione sul dolore umano, sulla fede, sulla volontà di Dio. Un giovane che ha attratto l'attenzione dei fucini non solo per l'impegno politico visto in una più vasta prospettiva-quella della “carità politica”,cioè come servizio alla collettività - ma perché egli ha fatto della sua vita un “movimento continuo e senza sosta”, come egli stesso la definiva. Una figura quindi da vedere come modello non irraggiungibile ma un giovane comune, come lo sono i nostri fucini. Egli, con la sua vita, conferma che si può camminare sulla strada della santità pur rimanendo e operando nella propria società, nel tempo e nei luoghi di sempre.
                     
 
                                                                                                              Jessica Bagalà

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