Alberto Marvelli |
Mercoledì 3 Aprile i nostri fucini si sono incontrati in
cappella universitaria per il consueto appuntamento settimanale, approfondendo
la figura del beato Alberto Marvelli, giovane della Fuci e membro dell'Azione
Cattolica,vissuto negli anni della seconda guerra mondiale. Nato a Ferrara il
21 marzo 1918, Alberto colpisce non tanto per i numerosi gesti straordinari che
egli ha compiuto nella sua breve vita (muore, infatti, solo all'età di 28
anni),ma perché è stato capace di rendere straordinario il suo quotidiano. Egli
ha vissuto a Rimini impegnandosi come un normale studente prima da liceale, poi
da ingegnere meccanico e in seguito inserendosi nel mondo nel lavoro- seppur
tra le difficoltà degli anni della guerra- e ricoprendo diversi incarichi
politici, senza schierarsi con
il partito fascista. Marvelli cresce tra
l'educazione religiosa della famiglia e il carisma dell'oratorio salesiano, ma
è egli stesso a curare la sua fervente vita spirituale accostandosi
quotidianamente alla S. Eucarestia e alimentando il suo spirito con la
preghiera.
Alberto con il gruppo FUCI di Rimini |
Un giovane quindi “nel mondo ma non del mondo” (Gv 15,19), inserito
nella società ma al tempo stesso dotato di una profonda fede che non viene meno
neppure in momenti di particolare difficoltà quali la morte del padre e del
fratello. Anzi, questi avvenimenti furono per lui occasione per una profonda
riflessione sul dolore umano, sulla fede, sulla volontà di Dio. Un giovane che
ha attratto l'attenzione dei fucini non solo per l'impegno politico visto in
una più vasta prospettiva-quella della “carità politica”,cioè come servizio
alla collettività - ma perché egli ha fatto della sua vita un “movimento
continuo e senza sosta”, come egli stesso la definiva. Una figura quindi da
vedere come modello non irraggiungibile ma un giovane comune, come lo sono i
nostri fucini. Egli, con la sua vita, conferma che si può camminare sulla
strada della santità pur rimanendo e operando nella propria società, nel tempo
e nei luoghi di sempre.
Jessica Bagalà
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