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sabato 19 ottobre 2013

Cenni storici su Simone Weil



Simone Weil, nata a Parigi nel 1903 e morta nel 1943 ad Ashford. Vissuta e formatasi negli anni a cavallo fra le due guerre mondiali, periodo storico inquietante e confuso, le cui tensioni rispecchiano il suo pensiero e l'intera sua vita. Fu infatti:

  • filosofa
  • sindacalista
  • insegnante
  • operaia
  • rivoluzionaria
  • soldato
  • idealista
  • anarchica
  • mistica
  • ebrea
  • cattolica

Varie le perplessità, le incomprensioni, suscitate in seguito ad una prima lettura di questo personaggio così complesso, ma allo stesso modo, tanta è la curiosità nello scrutare i motivi di  scelte così drastiche compiute, innanzitutto da una donna, che risulta ben determinata a coniugare pensiero e azione. Racconta di lei l'antropologo Claude Lèvi Strauss,ricordando un incontro avuto a NewYork con la Weil in persona: "Le intellettuali della nostra generazione erano spesso eccessive, lei non faceva eccezione,ma ha spinto questo rigorismo fino a farsi distruggere".
La nostra attenzione è ricaduta infatti  su alcun concetti, alquanto toccanti, dichiarati dalla Weil:

" Ho seriamente pensato alla
morte, a causa delle mie mediocri facoltà naturali. Le doti straordinarie di mio fratello [...] mi obbligavano a rendermene conto. Non invidiavo i suoi successi esteriori, ma il non poter sperare di entrare in quel regno trascendente dove entrano solamente gli uomini di autentico valore, e dove abita la verità. Preferivo morire piuttosto che vivere senza di essa. Dopo mesi di tenebre interiori, ebbi d'improvviso e per sempre la certezza che qualsiasi essere umano, anche se le sue facoltà naturali sono pressoché nulle, penetra in questo regno della verità riservato al genio, purché desideri la verità e faccia un continuo sforzo d'attenzione per raggiungerla"

"Il concetto di purezza, con tutto ciò che la parola può implicare per un cristiano, si è impadronito di me a sedici anni, dopo che avevo attraversato, per qualche mese, le inquietudini sentimentali proprie dell'adolescenza. Tale concetto mi è apparso mentre contemplavo un paesaggio alpino e a poco a poco si è imposto a me in maniera irresistibile"

"L'amicizia è guardare da lontano e senza accostarsi"

"Sono abitata da un dolore localizzato intorno al punto centrale del sistema nervoso, al punto di congiunzione dell'anima e del corpo, che dura anche nel sonno e non mi ha mai lasciato un istante [...] e accompagnato da un tal senso di prostrazione, che il più delle volte i miei sforzi di attenzione e di lavoro intellettuale erano quasi altrettanto svuotati di speranza di quelli di un condannato a morte che deve essere giustiziato l'indomani. [...] Ero sostenuta dalla fede, acquisita a quattordici anni, che nessuno sforzo di autentica attenzione va mai perduto, anche quando non porti mai direttamente o indirettamente qualche risultato visibile. Tuttavia il momento è giunto in cui ho creduto di essere minacciata, a causa della prostrazione e dell'aggravarsi del dolore, da una degradazione così spaventosa di tutta l'anima che, per molte settimane, mi sono domandata con angoscia se morire non fosse per me il dovere più imperioso, benché mi sembrasse mostruoso che la mia vita dovesse concludersi nell'orrore"

"Improvvisamente, ebbi la certezza che il cristianesimo è per eccellenza la religione degli schiavi, che gli schiavi non possono non aderirvi, ed io con loro"

"La parola Dio non aveva alcun posto nei miei pensieri. Lo ha avuto solamente a partire dal giorno [...] in cui non ho potuto rifiutarglielo. In un momento d'intenso dolore fisico, mentre mi sforzavo di amare, ma senza attribuirmi il diritto di dare un nome a questo amore, ho sentito, senza esservi assolutamente preparata, una presenza più personale, più certa, più reale di quella di un essere umano, inaccessibile sia ai sensi che all'immaginazione, analoga all'amore che traspare attraverso il più tenero sorriso di un essere amato. Non potevo essere preparata a questa presenza – non avevo mai letto i mistici. Da quell'istante il nome di Dio e quello di Cristo si sono mescolati in maniera sempre più irresistibile ai miei pensieri. Fino ad allora la mia unica fede era stata l'amor fati degli stoici, come l'intese Marco Aurelio, e l'avevo sempre fedelmente praticata"

" Il cristianesimo deve contenere in sé tutte le vocazioni senza eccezione, perché è cattolico. [...] Poiché sento così intensamente e dolorosamente questa urgenza, tradirei la verità, cioè quell'aspetto della verità che io scorgo, se abbandonassi la posizione in cui mi trovo sin dalla nascita, cioè il punto di intersezione tra il cristianesimo e tutto ciò che è fuori di esso. [...] C'è un ostacolo assolutamente insormontabile all'incarnazione del cristianesimo, ed è l'uso di due brevi parole: anathema sit. [...] Mi schiero al fianco di tutte le cose che, a causa di quelle due brevi parole, non possono entrare nella Chiesa, ricettacolo universale"

" Non siate ingrati verso le cose belle. Godete di esse, sentendo che durante ogni secondo in cui godete di loro, io sono con voi... Dovunque c'è una cosa bella, ditevi che ci sono anch'io"

1 commento:

  1. articolo molto utile per affrontare al meglio il prossimo incontro, la conferenza su Simone Weil! ;)

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