Foto




giovedì 24 ottobre 2013

Festa dell'accoglienza

Mercoledì 23 ottobre si è svolta la consueta festa dell' accoglienza presso la parrocchia universitaria San Paolo, il cui obiettivo è quello di accogliere le varie matricole, ma soprattutto gli studenti stranieri,in modo da renderli più partecipi nella nostra comunità. Credo che il boom d'affluenza abbia stupito tutti, al punto tale che il numero degli stranieri ha superato decisamente quello degli italiani. Questo l'aspetto che ha meravigliato e compiaciuto il rettore Gino Mirocle Crisci, che attraverso le sue parole di benvenuto ha dato inizio alla serata. Uno dei temi è stato quello di presentare i vari gruppi costituitosi all'interno dell'ambiente universitario, e non solo; a partire dal gruppo Fuci, i cui presidenti hanno illustrato in breve di cosa si occupa questa federazione, rendendo il tutto più esplicito e divertente tramite un video; seguito dal gruppo Comunione e Liberazione, presentato da un canto e infine il gruppo Rinnovamento dello spirito, che ha messo in luce i vari appuntamenti settimanali,che si svolgono in parrocchia. Per poi arrivare alla rappresentazione dei vari paesi approdati all'Unical: Cina, Ecuador, Paraguay, Indonesia. A questo proposito si sono alternate presentazioni in power point, seguite da balli e canti tradizionali, accompagnati da costumi altrettanto tipici. A seguire, un momento di comunione, attraverso il messaggio rivolto a noi giovani di Papa Francesco: "non lasciate che siano gli altri i protagonisti del cambiamento, voi siete quelli che hanno il futuro, a voi chiedo di essere protagonisti di questo cambiamento! Continuate a superare l'apatia, offrendo una risposta cristiana alle inquietudini sociali e politiche[...] vi chiedo di essere costruttori del mondo, di mettervi al lavoro per un mondo migliore! ". Un momento di vera condivisione è avvenuto durante la recita del Padre nostro, ognuno nella propria lingua. Il risultato? Voci all'unisono. Ma ancora più emozionante è stato lo scambio di un gesto di pace, in cui si è mostrato affetto e sincerità tra le varie razze. Conclusasi questa prima parte, i ragazzi stranieri hanno offerto piatti tipici, oltre quelli preparati dalla parrocchia. Ma al primo accordo intonato dalla fisarmonica giù i bicchieri e il ritmo, soprattutto latino,ha preso il sopravvento, si è dato il via al lato sia gioioso di noi ragazzi, che curioso e attento nell'imitare i vari balli tipici. Creare quei grandi cerchi, stringersi per mano, abbracciarsi, sorridere a tutti, nonostante non ci si conoscesse, questa è stata la vera accoglienza,simbolo di speranza. Chiaro il desiderio di voler cambiare, di unirsi, di superare ogni tipo di differenza che sia razza,religione o classe sociale. Non pregiudicare, bensì il contrario, offrire un supporto a questi studenti stranieri è un gran gesto di umiltà, che viene contraccambiato con affetto, rispetto e un gran senso di fratellanza.



Nessun commento:

Posta un commento