Unical. Rispettivamente nelle
date 8 e 15 Aprile 2015, il Gruppo FUCI Cosenza “ F.Gallo” si è riunito presso
la Cappella Universitaria, per dialogare su un noto scrittore e saggista
inglese del '900, ovvero George Orwell.
Il fulcro centrale dell'incontro
ha avuto un riscontro ed una risonanza estremamente positiva da parte del
gruppo, andandosi a cimentare in romanzi come “La Fattoria degli animali”,
“1984” e la proiezione del film “V per Vendetta”.
George Orwell |
George
Orwell, pseudonimo di Eric Arthur Blair (Motihari, 25
giugno 1903 – Londra, 21 gennaio 1950), è stato
un giornalista, saggista, scrittore e attivista britannico.
Conosciuto come opinionista
politico e culturale, ma anche noto romanziere, Orwell è uno dei saggisti
di lingua inglese più diffusamente apprezzati del XX secolo. La
sua grande fama è dovuta a due romanzi scritti verso la fine della sua vita,
negli anni quaranta: l'allegoria politica de "La fattoria degli
animali" e "1984", che descrive una così
vivida distopia totalitaria dall'aver dato luogo alla nascita
dell'aggettivo «orwelliano», oggi ampiamente usato per descrivere meccanismi
totalitari di controllo del pensiero.
George Orwell nasce a Motihari,
Bihar, in India nel 1903 da una famiglia di
origini scozzesi appartenente alla "borghesia alto-bassa"
("lower-upper-middle class") (o "nobiltà senza terra",
come la definì lo stesso scrittore)[senza fonte]. Il padre, anglo-indiano,
è funzionario dell'amministrazione britannica in India, dove la famiglia
si destreggia a conciliare l'effettiva scarsità di mezzi con la salvaguardia
delle apparenze. Orwell si trasferisce in Inghilterra con la madre e
le due sorelle nel 1907, a Henley-on-Thames, in Sussex, dove si iscrive
al college St. Cyprian di Eastbourne.
Ne esce con una borsa di studio
e un forte complesso d'inferiorità, dovuto alle umiliazioni e allo snobismo
subiti negli anni da parte dei compagni di studio e della società inglese (come
narrerà nel suo saggio autobiografico Such, Such were the
Joys del 1947). Nel 1917 viene ammesso all'Eton College,
che frequenta per quattro anni, e dove ha per insegnante Aldous
Huxley (altro grande esponente della letteratura distopica), alle cui
opere si ispirerà per 1984, il suo romanzo più celebre. In questo stesso
periodo stringe amicizia con Cyril Connolly, futuro critico letterario.
Nel 1922 lascia gli studi per seguire le orme paterne, e tornato in
India, si arruola nella Polizia Imperiale in Birmania (Burma).
L'esperienza si rivela
traumatica e il giovane Eric, diviso fra il crescente disgusto per l'arroganza
imperialista e la funzione repressiva che il suo ruolo gli impone, il 1º
gennaio 1928 si dimette. Questa vicenda biografica ispirerà, oltre ad
alcuni memorabili saggi, il romanzo Giorni in Birmania, pubblicato
nel 1934. Nello stesso anno 1928 parte per Parigi, dove
spera di osservare con i propri occhi i bassifondi delle grandi metropoli
europee. In questo periodo inizia a scrivere e lavora come sguattero in alcuni
ristoranti. Sopravvive solo grazie alla carità dell'Esercito della
Salvezza e sobbarcandosi lavori umilissimi. Un'esperienza che proseguirà
anche in patria ispirando il suo romanzo d'esordio “Senza un soldo a Parigi e
Londra”, pubblicato nel 1933 con lo pseudonimo di George
Orwell.
Il l 9
giugno 1936 sposa nella chiesa anglicana di Wallington (nonostante
entrambi si dichiarassero agnostici) Eileen O'Shaughnessy, sua compagna da
un anno. A Wallington si trova la "Bury Farm", la fattoria che,
secondo molti, ispirò ad Orwell l'ambientazione de La fattoria degli
animali. Scoppiata la guerra civile spagnola, lo scrittore vi prende parte
combattendo per il Partito Operaio di Unificazione
Marxista (P.O.U.M. Partito Obrero de Unificacion Marxistad'ispirazione
trotzkista), contro il dittatore Francisco Franco, ed è inviato sul fronte
aragonese. Colpito alla gola da un cecchino franchista, rientra
a Barcellona. Il clima politico è cambiato: con il prevalere della linea
del Fronte Popolare e del PCE (stalinista) nel governo repubblicano il POUM e
gli anarchici sono dichiarati fuorilegge. Orwell e la moglie lasciano la Spagna
quasi clandestinamente.
Di ritorno in Inghilterra
scrive Omaggio alla Catalogna (1938), un diario-reportage contro gli
stalinisti spagnoli (i quali agivano sotto lo stretto controllo dei
"consiglieri" sovietici), accusati di aver
tradito lealisti ed anarchici in Spagna.
In novembre abbandona la Home
Guard e diviene direttore del settimanale di Sinistra "Tribune", che
gli affida una rubrica, "As I please" ("A modo mio").
Inizia a scrivere La fattoria degli animali,
che terminerà nel febbraio del 1944, ma che, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiuteranno di pubblicare. (In quel periodo la Russia di Stalin era alleata del Regno Unito contro il nazifascismo). Nel giugno 1944 adotta un bambino con il nome di Richard Horatio Blair, e nel febbraio dell'anno seguente si dimette da direttore del "Tribune" e diviene corrispondente di guerra da Francia, Germania e Austria, per conto dell' "Observer". Nello stesso anno (1945) muore la moglie Eileen, in seguito ad un intervento chirurgico, e "Secker & Warburg" gli pubblicano il suo primo romanzo di successo: La fattoria degli animali.
che terminerà nel febbraio del 1944, ma che, per le chiare allusioni critiche allo stalinismo, molti editori si rifiuteranno di pubblicare. (In quel periodo la Russia di Stalin era alleata del Regno Unito contro il nazifascismo). Nel giugno 1944 adotta un bambino con il nome di Richard Horatio Blair, e nel febbraio dell'anno seguente si dimette da direttore del "Tribune" e diviene corrispondente di guerra da Francia, Germania e Austria, per conto dell' "Observer". Nello stesso anno (1945) muore la moglie Eileen, in seguito ad un intervento chirurgico, e "Secker & Warburg" gli pubblicano il suo primo romanzo di successo: La fattoria degli animali.
Dal
novembre 1946 all'aprile dell'anno successivo riprende a scrivere per
il "Tribune" e nel 1947 si stabilisce con il figlio
a Jura, una fredda e disagiata isola delle isole Ebridi. È minato
dalla tubercolosi e il clima non si confà alle sue disperate condizioni di
salute, costringendolo a continui ricoveri in sanatorio. Due anni dopo si
risposa con Sonia Bronwell, redattrice di "Horizon", e si occupa
della revisione della sua opera più celebre: 1984 (scritto
nel 1948). Muore per il cedimento di un'arteria polmonare il 21
gennaio 1950, in un ospedale di Londra, a 46 anni.
Le opere per eccellenza
dell'autore inglese, che descrivono in pieno le sue esperienze ed il concetto
di distopia sono, i sopracitati, “La Fattoria degli Animali” e “1984”.
La fattoria degli animali |
Il primo romanzo è
un'allegoria del totalitarismo sovietico del periodo staliniano.
È ambientato in una fattoria dove gli animali, stanchi dello sfruttamento
dell'uomo, si ribellano. Dopo aver cacciato il padrone, gli animali decidono di
dividere il risultato del loro lavoro seguendo il
principio marxista «da ognuno secondo le proprie capacità, a ognuno
secondo i propri bisogni». Il loro sogno utopico verrà poi gettato al vento perché i
maiali si impossesseranno della fattoria. Questi, che erano stati gli ideatori
della "rivoluzione", prendono il controllo della fattoria, diventando
sempre più simili all'uomo, finché persino il loro aspetto
diventerà antropomorfo. La satira verso gli ideali utopici
della Rivoluzione russa è resa ancora più diretta dal fatto che ogni
evento ed ogni personaggio descritti nel romanzo rappresentano l'allegoria di
un preciso evento o personaggio della realtà storica.
1984 |
Il secondo è stato definito il
romanzo distopico per eccellenza. 1984 appartiene a quella serie
di romanzi come Il mondo nuovo (1932) di Aldous Huxley (che
fu insegnante di Orwell e a cui Orwell si ispirerà) che compaiono
nell'Europa del Primo e del Secondo Dopoguerra,
caratterizzati da un profondo pessimismo, segno di una crisi di valori che
colpisce la fiducia della borghesia e degli intellettuali nel positivismo e
nelle ideologie da esso derivate, compreso il comunismo. La
corrente è definita distopia e nasce in opposizione ai
romanzi utopici, come per esempio “La città del Sole” di Tommaso
Campanella o L'Utopia di Tommaso Moro.
Orwell, anarchico passato
al socialismo, combattente in Spagna col POUM, fu vittima delle
persecuzioni staliniste durante la guerra civile spagnola: da questo
evento terribile, che egli considerò un vero e proprio tradimento tra fratelli,
perpetrato con grande abilità dialettica (si veda il suo
libro Omaggio alla Catalogna), nacque in lui la necessità di combattere
ogni forma di totalitarismo, sia quello fascista che quello comunista.
Avendo analizzato pensiero ed
opere, si deve sapere che vi è stata una graphic novel (opera del maestro Alan
Moore), in seguito divenuta proiezione cinematografica, le quali prendono
ispirazione dall'opera “1984”, arrivando ad avere come titolo “V per Vendetta”
La trama del medesimo film è
ambientata in una Gran Bretagna futuristica e distopica,
divenuta una società totalitaria e militarizzata, governata da
un regime repressivo , guidato dall'Alto Cancelliere Adam Sutler. Vi
si oppone un misterioso individuo, V, un rivoluzionario con il
volto sempre coperto da una maschera di Guy Fawkes.
Senza aggiungere altro e consigliandovi la visione di questo piccolo
capolavoro del cinema, vi alleghiamo una citazione, attraverso la quale viene
spiegato il perchè del nome V:
“Ma in questa notte estremamente fausta
permettimi dunque in luogo del più consueto nomignolo di accennare al carattere
di questa dramatis persona.
Voilà! Alla Vista un umile Veterano del Vaudeville, chiamato a fare le Veci sia
della Vittima che del Violento dalle Vicissitudini del fato. Questo Viso non è
Vacuo Vessillo di Vanità, ma semplice Vestigia della Vox populi, ora Vuota, ora
Vana. Tuttavia questa Visita alla Vessazione passata acquista Vigore ed è
Votata alla Vittoria sui Vampiri Virulenti che aprono al Vizio, garanti della
Violazione Vessatrice e Vorace della Volontà. L'unico Verdetto è Vendicarsi...
Vendetta... E diventa un Voto non mai Vano poiché il suo Valore e la sua
Veridicità Vendicheranno un giorno coloro che sono Vigili e Virtuosi. In Verità
questa Vichyssoise Verbale Vira Verso il Verboso, quindi permettimi di
aggiungere che è un grande onore per me conoscerti e che puoi chiamarmi V.”
Un incontro estremamente ricco di contenuti, che è andato
ad analizzare George Orwell, ispiratore di pensieri e di cultura in genere,
riscontrando la “diceria” non ufficiale, di essere stato definito il profeta
della nostra società attuale.
Carlo Borsani
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