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sabato 12 dicembre 2015

Giubileo: come tutto ha avuto inizio

L’8 Dicembre Papa Francesco ha aperto la Porta Santa della Basilica di S.Pietro dando ufficialmente inizio al Giubileo straordinario della Misericordia per la Chiesa Universale. 


La Fuci cosentina ha deciso quindi di organizzare un doppio incontro con relatore il proprio assistente P. Luigi Cortese per comprendere al meglio il significato di Anno Santo, dalle sue più remote origini sino ai giorni nostri.

Non tutti sanno infatti che il Giubileo cristiano, seppur diverso nei contenuti, prende il nome da una ricorrenza già esistente presso il popolo ebraico chiamata Jobel (dal corno di ariete usato per annunciarne l’inizio), la quale veniva
celebrata durante l’arco di un anno al termine di un periodo di “sette settimane di anni” (49 anni), in ricordo della liberazione dalla terra d’Egitto sotto la guida di Mosè. 

I testi biblici ai quali fare riferimento, nei quali è contenuta l’istituzione del Giubileo ed i suoi aspetti più pratici, sono il il Levitico capitolo 25 ed il Deuteronomio capitolo 16. A dare inizio a questo periodo santo c’era il rito del Yom Kippur (“Giorno dell’espiazione”) che consisteva nel prendere un caprone, scaricare su di esso tutti i propri peccati e condurlo nel deserto perché morisse insieme a questi (il famoso “capro espiatorio”). 
Con l’inizio del Giubileo il pio Ebreo era tenuto a non coltivare la terra, liberare i fratelli ebrei divenuti schiavi e avere in restituzione/restituire tutte le terre che per vari motivi (debiti, negligenze, ingiustizie) durante il corso degli anni avevano cambiato proprietà. Questi principi miravano a ristabilire
una certa equità sociale fra tutti i figli d’Israele che per tanto tempo avevano conosciuto che cosa volesse dire la sopraffazione fra gli uomini. Ricorrente è infatti la formula “Io sono il Signore vostro Dio, che vi ho fatto uscire dal paese d'Egitto”. 
La terra, così come gli uomini, era frutto dell’opera creatrice di Dio e come tale meritava libertà ed il giusto riposo. Il Giubileo ebraico era quindi prettamente sociale con la religione in sottofondo a fare da viatico perché il popolo si sentisse maggiormente obbligato a rispettare queste norme. In realtà qualche storico si riserva qualche dubbio sulla corretta osservanza di tali norme.



Foto di gruppo al termine dell'incontro


L’origine moderna del Giubileo, che oggi invece intendiamo in maniera prettamente spiritualistica, è da far risalire a Papa Bonifacio VIII nell’anno 1300. Spinto da una folla oceanica che aveva occupato la basilica di San Pietro egli decise di concedere l’indulgenza plenaria a tutti coloro che si fossero recati quivi in pellegrinaggio. Questo non era un fatto straordinario considerando i precedenti nella storia come quello di Celestino V con il Perdono Aquilano o dei frati francescani con il Perdono d’Assisi. Tanta gente era spinta dalla paura, tipica in epoca medievale, che ogni fine di secolo potesse rappresentare il momento della venuta dell’anticristo a precedere la seconda e definitiva del Cristo e quindi la fine dei tempi. 
Da qui il tema del “lucrare” le indulgenze per essere il più “puri” possibile nel Giorno del Giudizio. Il Giubileo cristiano risente dell’evoluzione in senso escatologico di tutta la religione: tutto ciò che Dio ha promesso è avvenuto, il Messia è giunto e dopo l’adempimento delle promesse non c’è più nulla da fare se non vegliare nell’attesa del Regno dei Cieli.
Nel Vangelo Gesù si rifà alla profezia d’Isaia intendendo l’anno Giubilare come anno di grazia, benevolenza, perdono, senza vincoli temporali da rispettare per essere celebrato. Di qui la grande opportunità donata da Papa Francesco a tutti noi cristiani per aprire i nostri cuori alla preghiera ed alla misericordia. 

Francesco Tripaldi


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