« Quant'è
bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol essere lieto, sia:
Di doman non c'è certezza»
Spesso ci perdiamo nella
fugacità del tempo, in quegli attimi talmente effimeri, da dimenticare quali
siano le vere emozioni che la vita offre. Ci troviamo smarriti, senza una meta,
alla ricerca di un senso che possa colmare il vuoto dentro noi, non godendo di tutte quelle
passioni e gioie che si presentano
dinanzi agli occhi. Del futuro non si ha certezza, motivo per cui bisogna vivere
ogni singolo istante della nostra vita, da cui trarne un insegnamento. Proprio
come ci ha indirizzati lei, Francesca: figlia, sorella, amica, volontaria,
portatrice di sani principi e speranza, ma in particolare per noi fucini, è
stata la presidentessa, una colonna portante nonostante la giovane età. Giovedì 26 giugno, la famiglia e gli amici hanno organizzato una vera e
propria festa, intitolata “Sorridere sempre”, in onore dell’anniversario di
Francesca. A dare inizio a questa giornata, si è celebrata la santa messa, in
cui si è percepita una presenza mirabile, proprio come se lei fosse in mezzo in
noi. Terminata la celebrazione, parenti, amici, ma anche ragazzi che avevano
soltanto sentito parlare di lei, erano gremiti a Marano, il suo paese proprio
per dar testimonianza di quanto sia stata speciale per ognuno di noi, e quanto
ci abbia arricchito averla conosciuta. Si è rivelata essere diversa dai suoi
coetanei sia in vita, mostrando di avere sempre quella marcia in più, ma anche
dopo la sua scomparsa, unendo in’unica grande famiglia tutte le persone che
facevano parte della sua vita, comprese le associazioni a cui apparteneva.
Non
è mancata occasione in cui non abbia smesso di dimostrare il suo altruismo
verso il prossimo, basti pensare alla sua esperienza nell’associazione ABIO
(Associazione per il bambino in ospedale di Cosenza) il cui motto è “diritto al
sorriso”, un elemento a dir poco fondamentale per la nostra Francesca, che ha
donato tutta se stessa per dei piccoli bambini indifesi, dipingendo loro una
favola sempre diversa, indossando semplicemente degli occhiali colorati o
improvvisandosi pupazzo di neve, in modo da distoglierli dalla triste realtà
che incombeva su loro e permettergli di continuare a sognare. Oltre ad
allietare le giornate di questi angeli, ha offerto anche alle famiglie un
sostegno vitale, un invito a non aver paura e a continuare a lottare.
Francesca
ha lasciato la sua impronta anche nel campo universitario, intraprendendo un
cammino in FUCI, in cui si è distinta particolarmente, non solo per il vivo
interesse e la partecipazione attiva, ma soprattutto per la cura mostrata ad
ogni singola riunione. Scelta come presidentessa, proprio per essere guidati da
una persona straordinaria nella sua semplicità. Ha accettato questo incarico, non
per ottenere prestigio, bensì per mostrare ancor di più il suo legame con la
federazione e i fucini, verso i quali ha divulgato armonia e amicizia, ma
soprattutto non ha mai perso di vista i principi fondamentali su cui si basa la
FUCI, ovvero quello di fede, di cui si è rivelata promotrice, nutrendo una
profonda spiritualità; quello di scienza, tramite la quale abbiamo conosciuto la
sua diligenza e saggezza; preparata nel contestare le critiche e mettendo a
disposizione le sue conoscenze e i suoi vari aneddoti, e infine il senso
patriottico, che manifestava anche solo raggruppando tutti i fucini per tifare
la nazionale in campo.
Questo sua umanità e generosità nel dedicarsi totalmente
al prossimo è stato constatato anche dai missionari oblati, in cui si è
mostrata determinata nel divulgare la parola di Dio, partecipando intensamente
alle missioni e prefiggendosi un unico obiettivo: far stare bene qualsiasi
persona si trovasse al suo fianco, con piccoli gesti, un abbraccio, un sorriso,
una canzone, preferibilmente di Renato Zero, come ci teneva a precisare da
buona sorcina. Tutto questo solo per infondere l’importanza della vita, quanto
sia preziosa e quanto sia essenziale viverla pienamente, accompagnati dalla
fede. Questa è Francesca: solare, energica, che continua a vegliare su di noi
da lassù, sempre con il sorriso. I migliori anni della nostra vita
probabilmente li abbiamo vissuti grazie alla sua presenza, ancora viva, proprio
perché è rinata nei nostri cuori.
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