In che
modo i cambiamenti storici hanno influito sul microcosmo della famiglia negli
ultimi decenni? A questa domanda ha risposto il professor Vincenzo Bova,
docente di Sociologia della famiglia e del mutamento sociale della Facoltà di
Scienze Politiche, durante il nostro incontro di mercoledì 25 marzo 2015. Il
professore è partito dalla considerazione che la società umana è continuamente
soggetta a cambiamenti e che in alcuni periodi storici essi avvengono in
maniera molto più rapida che in altri. Da questa prospettiva occorre osservare
la nostra epoca, che ha vissuto trasformazioni radicali in un susseguirsi
vertiginoso.
I
sociologi sono concordi nell'affermare che è quasi impossibile identificare il
motore propulsore di tali trasformazioni in un unico soggetto, in quanto le
cause vanno ricercate nel cosiddetto “cambiamento molecolare”: la società si è
modificata un poco alla volta, interessando tanti piccoli aspetti, che
inizialmente apparivano insignificanti ma che nella loro totalità hanno
i
Il gruppo FUCI Cosenza "F. Gallo" insieme al Prof. Bova |
Nel '68
in Italia e in tanti paesi europei nasce una cultura radicale che mette in
discussione il principio di autorità e si diffonde una cultura del benessere
che arriva a imporsi come egemone: il materialismo e i nuovi ideali vengono
trasmessi anche e soprattutto attraverso i mass media, che propongono un nuovo
modello di Italia. Momenti chiave di queste profonde trasformazioni sono stati
i
referendum sul divorzio e sull'aborto, che nel 1974 e nel 1981
rispettivamente hanno visto prevalere nel Paese una mentalità ormai non più
legata ai “vecchi” valori né tanto meno influenzata dalla guida della Chiesa
cattolica. I credenti non riconoscevano più un senso comune che li indirizzasse
verso determinate scelte morali, una volta date per scontate, e il
cattolicesimo si è trovato così ad essere una minoranza.
Le
trasformazioni della sfera dei valori sono state un processo inarrestabile. Il
professore ci ha spiegato che un valore in sé è astratto e si definisce
all'interno di un gruppo. Negli ultimi decenni si è venuta a creare una
mentalità per cui un'identità forte viene vista come offesa dell'altro. In modo
rapido e irriconoscibile, tale identità forte viene negata e bollata come
integralismo e finisce per essere sostituita da modelli che ci vengono
somministrati senza che ce ne rendiamo conto.
L'esperienza
cristiana attraversava tutti gli ambienti e dava risposte a tutte le esigenze,
permettendo così una formazione a 360°. I valori del secondo dopoguerra
presentati dal laicato cattolico erano concretamente sperimentabili e
applicabili, in quanto vi erano tante figure che fornivano esempi tangibili del
vivere cristiano. Oggi la Chiesa cattolica non è più abbastanza forte da far sì
che i credenti siano sempre accompagnati, in modo da fare scelte in linea con
l'insegnamento del Vangelo. La famiglia cristiana e il matrimonio in
particolare sono le istituzioni che più hanno risentito di questi cambiamenti.
Da luogo dell'unione della coppia con Dio, in cui l'uno è disposto a
sacrificarsi per l'altro in nome dell'amore, il matrimonio è diventato un
contratto coerente con le leggi del materialismo, dove hanno prevalso la logica
del benessere e l'individualismo.
Che
cosa possono fare i cristiani per fermare o quanto meno limitare questo
processo inarrestabile che è la secolarizzazione dei valori?, ci siamo chiesti.
“Occorre capire che il mondo è cambiato, che l'uomo soffre e non bisogna
condannarlo.” è stata la risposta del prof. Bova. “Anzi, il vero cristiano deve
addentrarsi nelle cose del mondo e rimanervi come testimonianza di vita. E in
questa sua testimonianza, devono rientrare anche i valori del matrimonio e
della famiglia.”
Cristina Iorno
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