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lunedì 16 marzo 2015

Cultura Islamica e ISIS

Nel mese di Marzo, il gruppo FUCI Cosenza “Francesca Gallo” ha organizzato un ciclo di incontri da dedicare al tema dell’ISIS, per approfondirne gli aspetti fondamentali, il contesto all’interno della quale si è sviluppato, la sua pericolosità ecc. Tale iniziativa si costituisce di tre incontri:

  • Mercoledì 11 Marzo, dialogo con Matteo Filicietti, dottore in Scienze Politiche, il quale introdurrà il tema dello Stato Islamico soffermandosi anche sugli aspetti più importanti della cultura islamica;
  • Mercoledì 18 Marzo, laboratorio sulle diverse facce dell’ISIS a cura di tutti i fucini del gruppo
  • Mercoledì 25 Marzo, dibattito libero sul tema


La minaccia rappresentata dal nuovo califfato non poteva non essere trattata e discussa dai giovani fucini, quali membri di una società considerata “nemica” dell’IS sia in quanto parte dei Paesi occidentali, sia in quanto cristiani.
Nel primo incontro, a causa dell’assenza improvvisa del relatore, si è illustrato l’argomento visionando dapprima un breve documentario sulla cultura e società islamica, nonché sui fondamenti della religione musulmana. In esso venivano spiegati come si dovrebbe svolgere la vita del credente musulmano all’interno della società, ponendo l’accento anche sull’istruzione dei minori e sulla condizione della donna. Inoltre, venivano illustrati anche i “5 pilastri fondamentali dell’Islam” che
regolano la vita religiosa e sociale del muslim

  1. la shahāda, ovvero la testimonianza di fede; 
  2. la ṣalāt, la preghiera canonica da effettuare 5 volte al giorno, in momenti precisi; 
  3. la zakāt, cioè l’elemosina, il versamento in denaro - obbligatorio per ogni musulmano che possa permetterselo - che rende lecita la propria ricchezza. Questa deve devolversi nei confronti di poveri e bisognosi; 
  4. Ṣawm ramaḍān, ovvero digiuno - dal sorgere al tramonto del sole - durante il mese lunare di Ramadan per chi sia in grado di sostenerlo senza sensibili inconvenienti di salute; 
  5. Hajj, pellegrinaggio canonico a Mecca e dintorni, per chi sia in grado di sostenerlo fisicamente ed economicamente;

Controverso è invece il sedicente pilastro del jihād. Nella sua accezione di "jihād maggiore", teso cioè a combattere gli aspetti più deteriori dell'animo umano, esso è accettato da ogni scuola di pensiero come un potenziale sesto pilastro. Una sua interpretazione vede invece il jihād in chiave di "impegno sacro armato". Questa è talmente densa di condizioni e limitazioni da non consentire che il "jihād minore" sia accettato sic et simpliciter dalla maggior parte delle scuole di pensiero musulmane, ma soltanto da quelle considerate più estremiste (tra cui l’ISIS stesso).
L’incontro del gruppo FUCI cosentino è poi proseguito con la visione di un altro breve video che invece ha illustrato il contesto storico in cui è nato lo Stato Islamico e i suoi obiettivi fondamentali. Si è potuto meglio comprendere la nascita dell’autoproclamato califfato (i cui membri sono considerati troppo radicali persino da Al-Qaeda) e che ha tratto forza dalla ritirata delle forze armate statunitensi dall’Iraq, dalle rivoluzioni civili delle Primavere Arabe, dal benestare e dai finanziamenti di importanti uomini d’affari locali. Gli obiettivi di sterminio delle minoranze musulmane stesse e dell’occidente sono formalmente solo combattuti dai Peshmerga, i combattenti curdi, sebbene ricevano sostegni dai Paesi occidentali tra cui l’Italia. Questo per non destabilizzare equilibri economici e sociali derivanti dal controllo dell’ISIS di molteplici pozzi petroliferi e dalle relazioni instaurate con altri Paesi dell’est come Cina e Russia.
Fin da subito, i contenuti sono stati fonte di dibattito e confronto tra fucini, confrontando ciò che la religione musulmana professa con ciò che invece il califfato sta realizzando, ipotizzando sulla minaccia che rappresenta, se reale o principalmente mediatica ecc.
Sono state pertanto gettate abbondantemente le basi per una proseguimento proficuo del ciclo di incontri.

Davide Spanò

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