Il giorno 10 giugno il gruppo FUCI Cosenza “F. Gallo” ha
partecipato alla conferenza, che si è svolta nella parrocchia universitaria di
San Paolo Apostolo, dal titolo: “Che cosa è il gender?” tenuto dal
vicepresidente dei giuristi cattolici italiani, l’Avv. Cerrelli.
Oggi c’è in atto una battaglia culturale che porta al
relativismo etico, afferma Cerrelli, ovvero non esiste una verità assoluta, non
esiste una natura, una normalità. C’è una crisi antropologica che porta alcune
conseguenze:
-
Non riconoscere verità assolute;
-
Individualismo;
-
Edonismo;
-
Esaltazioni delle emozioni e del desiderio;
-
Si è portati ad andare dove ci porta il cuore;
- “Società liquida” (senza punti di riferimento);
-
Solitudine;
Queste nuove tendenze culturali
stanno minando l’istituzione più importante che è la FAMIGLIA e ci troviamo,
dice Cerelli, in una “dittatura del pensiero unico”; anche Papa Francesco ha
parlato ampiamente di questo problema dicendo: “ la famiglia è sotto attacco”.
Proprio perché la famiglia si
evolve, oggi il sesso non è più biologico, non è più quello che noi percepiamo
e si pretende che i desideri diventino diritti, diritto come strumento per
cambiare la realtà.
In questo periodo si sente
parlare di ideologia del Gender; ma che cosa è il Gender?
Non sono mancati riferimenti alle
problematiche che si trovano a vivere i minori, in un panorama così
destabilizzante. Sembra che in alcune scuole venga somministrato ai bambini
della scuola dell’infanzia il “gioco del rispetto” che porta, secondo Cerrelli,
ad una vera e propria decostruzione antropologica. Sempre in alcune
scuole dell’infanzia vengono diffusi, poi, libri che ritraggono due mamme o due
papà con in braccio i loro figli.
Il termine “sesso”, afferma Cerrelli,
andrebbe poi sostituito dalla parola “genere” e i termini padre
e madre con
genitore 1 e genitore 2.
Si è parlato anche del DDL Cirinna che prevede le convivenze
tra persone dello stesso sesso disciplinate nel codice civile con diritti assai
simili a quelli derivanti dal matrimonio. Il testo Cirinnà disciplina le unioni
civili per le coppie omosessuali e la convivenza in genere. In sostanza crea un
nuovo istituto per coppie dello stesso sesso, «avvicina» le unioni gay al
matrimonio introducendole direttamente nel codice civile. Il testo Cirinnà
estende poi alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l'adozione del bambino che vive in una coppia
dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due. Poi
riconosce alla coppia diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o
separazione dei beni, subentro nel contratto d'affitto, reversibilità della
pensione e i doveri previsti per le coppie sposate.
Si è parlato, infine, del
matrimonio che etimologicamente significa “dono della madre” e che per secoli è
servito a dare ordine alle generazioni attraverso la creazione dei ruoli. Oggi
affronta una vera e propria crisi, basti pensare alla recente introduzione in
Italia dell’istituto del divorzio sprint (bastano solo 12 mesi per divorziare).
Mi faccio una domanda visto che tutti parlano di famiglie gay e di diritti gender ovunque: ma i bambini diritti ne hanno o sono schiavi dell'egoismo degli adulti? Un diritto ad una mamma ed un papà ce l'hanno? Un diritto a non essere considerati pacchi da fare nascere un luoghi (uteri) affittati o affittabili come oggetti ce l'hanno? Ecco, se parliamo di diritti, partiamo da chi ne ha di meno: i bambini e non le persone che pretendono di andare oltre la natura per soddisfare aspettative che tengono conto solo di loro stess
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