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mercoledì 24 giugno 2015

"Che cosa è il Gender?"

Il giorno 10 giugno il gruppo FUCI Cosenza “F. Gallo” ha partecipato alla conferenza, che si è svolta nella parrocchia universitaria di San Paolo Apostolo, dal titolo: “Che cosa è il gender?” tenuto dal vicepresidente dei giuristi cattolici italiani, l’Avv. Cerrelli.


Oggi c’è in atto una battaglia culturale che porta al relativismo etico, afferma Cerrelli, ovvero non esiste una verità assoluta, non esiste una natura, una normalità. C’è una crisi antropologica che porta alcune conseguenze:
-          Non riconoscere verità assolute;
-          Individualismo;
-          Edonismo;
-          Esaltazioni delle emozioni e del desiderio;
-          Si è portati ad andare dove ci porta il cuore;
-         “Società liquida” (senza punti di riferimento);
-          Solitudine;
Queste nuove tendenze culturali stanno minando l’istituzione più importante che è la FAMIGLIA e ci troviamo, dice Cerelli, in una “dittatura del pensiero unico”; anche Papa Francesco ha parlato ampiamente di questo problema dicendo: “ la famiglia è sotto attacco”.

Proprio perché la famiglia si evolve, oggi il sesso non è più biologico, non è più quello che noi percepiamo e si pretende che i desideri diventino diritti, diritto come strumento per cambiare la realtà.

In questo periodo si sente parlare di ideologia del Gender; ma che cosa è il Gender?
Il Gender afferma che non esiste una natura umana perché l’essere umano sarebbe univocamente un risultato
della cultura; cerca di dimostrare che la mascolinità e la femminilità non sono costruzioni  sociali dipendenti dal contesto culturale, sono indipendenti dal dato biologico.

Non sono mancati riferimenti alle problematiche che si trovano a vivere i minori, in un panorama così destabilizzante. Sembra che in alcune scuole venga somministrato ai bambini della scuola dell’infanzia il “gioco del rispetto” che porta, secondo Cerrelli, ad una vera e propria  decostruzione antropologica. Sempre in alcune scuole dell’infanzia vengono diffusi, poi, libri che ritraggono due mamme o due papà con in braccio i loro figli.

Il termine “sesso”, afferma Cerrelli, andrebbe poi sostituito dalla parola “genere” e i termini padre
      e madre con genitore 1 e genitore 2. 

Si è parlato anche del DDL Cirinna che prevede le convivenze tra persone dello stesso sesso disciplinate nel codice civile con diritti assai simili a quelli derivanti dal matrimonio. Il testo Cirinnà disciplina le unioni civili per le coppie omosessuali e la convivenza in genere. In sostanza crea un nuovo istituto per coppie dello stesso sesso, «avvicina» le unioni gay al matrimonio introducendole direttamente nel codice civile. Il testo Cirinnà estende poi alle unioni civili la cosiddetta stepchild adoption, ossia l'adozione del bambino che vive in una coppia dello stesso sesso, ma che è figlio biologico di uno solo dei due.  Poi riconosce alla coppia diritti di assistenza sanitaria, carceraria, unione o separazione dei beni, subentro nel contratto d'affitto, reversibilità della pensione e i doveri previsti per le coppie sposate.

Si è parlato, infine, del matrimonio che etimologicamente significa “dono della madre” e che per secoli è servito a dare ordine alle generazioni attraverso la creazione dei ruoli. Oggi affronta una vera e propria crisi, basti pensare alla recente introduzione in Italia dell’istituto del divorzio sprint (bastano solo 12 mesi per divorziare).
               
                                                                                                                                    Jessica Ritacco

1 commento:

  1. Mi faccio una domanda visto che tutti parlano di famiglie gay e di diritti gender ovunque: ma i bambini diritti ne hanno o sono schiavi dell'egoismo degli adulti? Un diritto ad una mamma ed un papà ce l'hanno? Un diritto a non essere considerati pacchi da fare nascere un luoghi (uteri) affittati o affittabili come oggetti ce l'hanno? Ecco, se parliamo di diritti, partiamo da chi ne ha di meno: i bambini e non le persone che pretendono di andare oltre la natura per soddisfare aspettative che tengono conto solo di loro stess

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