C'era una volta il
reciproco scambio nei rapporti interpersonali.
C'era, perché oggi non esiste più, se non in casi sporadici: lo sviluppo del sistema capitalistico e le logiche di profitto che esso ha portato con sé hanno influenzato in modo irreparabile gli equilibri alla base delle relazioni con gli altri e con noi stessi. È questo quanto emerso dall'incontro che il nostro gruppo Fuci ha tenuto insieme al professor Fantozzi, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e già onorario di Sociologia.
Il professore ci ha
aiutati a delineare in maniera più precisa le tipologie di legame che stanno
alla base della società e delle quali siamo del tutto inconsapevoli. Il legame
comunitario, di rapporto col mercato, di interazione con la politica e di
partecipazione nei sistemi di associazione sussistono nelle nostre attività
quotidiane senza che ce ne rendiamo conto. Dopo averci illustrato in generale
queste quattro tipologie, il professore si è soffermato sul legame che ci
riteniamo a noi più vicino: il rapporto interpersonale, tra pari, che permette
la socializzazione e l'interazione affettiva. Alla base di questo tipo di
legame vi sono due variabili: affettività, detta anche azione simpatetica, e la
tradizione. Il problema della fragilità di questi legami nel mondo di oggi è da
ricondurre essenzialmente alla struttura sociale.
Nel secolo scorso era
ancora forte il rapporto con la terra, con il proprio luogo d'origine, che
rendeva l'individuo un tassello fondamentale della comunità e della cultura di
un paese. Oggi invece vediamo un progressivo allontanarsi dal proprio luogo
natale, in un movimento centrifugo che ci lascia confusi e con la sensazione di
essere senza radici.
Anche le relazioni
familiari non sono più quelle di un tempo: la famiglia è il risultato di una
comunicazione, di un reciproco scambio tra generazioni, dove viene tramandato
ciò che a sua volta era stato acquisito nella generazione precedente; questo
meccanismo ereditario è però
minacciato da una minore comunicazione generazionale. In tale ambito giocano un ruolo fondamentale la tradizione meccanica, ossia quanto acquisito inconsciamente nel contesto familiare, e la tradizione cognitiva, che rappresenta la conoscenza e il modello comportamentale consapevolmente acquisiti tramite riflessione e interiorizzazione e tramandata in modo cosciente.
minacciato da una minore comunicazione generazionale. In tale ambito giocano un ruolo fondamentale la tradizione meccanica, ossia quanto acquisito inconsciamente nel contesto familiare, e la tradizione cognitiva, che rappresenta la conoscenza e il modello comportamentale consapevolmente acquisiti tramite riflessione e interiorizzazione e tramandata in modo cosciente.
Una comunità è tenuta
insieme dalla reciprocità, dalla condizione del dono (basti pensare al gesto
del regalo nelle varie festività e occasioni e alla consuetudine di
ricambiarlo). Questa reciprocità permette la costruzione di una simmetria, di
un rapporto bilaterale e non univoco. I valori comunitari al giorno d'oggi sono
in crisi perché tale reciprocità si è indebolita a causa della progressiva
economizzazione della vita quotidiana: l'irrompere dei meccanismi consumistici
e utilitaristici ha creato asimmetria negli scambi tra persone, introducendo una
logica egoistica e fine a se stessa che non produce alcun progresso per la
comunità. Questa mancanza di simmetria e di bilateralità paralizza e congela la
società contemporanea, creando un mondo in cui ognuno pensa al proprio
interesse e nel quale diventa sempre più difficile creare relazioni
disinteressate e durature.
Cristina Iorno
Nessun commento:
Posta un commento