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mercoledì 4 novembre 2015

Vite di relazione: le relazioni tra i giovani e i rapporti con il mondo esterno

C'era una volta il reciproco scambio nei rapporti interpersonali.


C'era, perché oggi non esiste più, se non in casi sporadici: lo sviluppo del sistema capitalistico e le logiche di profitto che esso ha portato con sé hanno influenzato in modo irreparabile gli equilibri alla base delle relazioni con gli altri e con noi stessi. È questo quanto emerso dall'incontro che il nostro gruppo Fuci ha tenuto insieme al professor Fantozzi, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e già onorario di Sociologia.


Il professore ci ha aiutati a delineare in maniera più precisa le tipologie di legame che stanno alla base della società e delle quali siamo del tutto inconsapevoli. Il legame comunitario, di rapporto col mercato, di interazione con la politica e di partecipazione nei sistemi di associazione sussistono nelle nostre attività quotidiane senza che ce ne rendiamo conto. Dopo averci illustrato in generale queste quattro tipologie, il professore si è soffermato sul legame che ci riteniamo a noi più vicino: il rapporto interpersonale, tra pari, che permette la socializzazione e l'interazione affettiva. Alla base di questo tipo di legame vi sono due variabili: affettività, detta anche azione simpatetica, e la tradizione. Il problema della fragilità di questi legami nel mondo di oggi è da ricondurre essenzialmente alla struttura sociale.

Nel secolo scorso era ancora forte il rapporto con la terra, con il proprio luogo d'origine, che rendeva l'individuo un tassello fondamentale della comunità e della cultura di un paese. Oggi invece vediamo un progressivo allontanarsi dal proprio luogo natale, in un movimento centrifugo che ci lascia confusi e con la sensazione di essere senza radici.
Anche le relazioni familiari non sono più quelle di un tempo: la famiglia è il risultato di una comunicazione, di un reciproco scambio tra generazioni, dove viene tramandato ciò che a sua volta era stato acquisito nella generazione precedente; questo meccanismo ereditario è però
minacciato da una minore comunicazione generazionale. In tale ambito giocano un ruolo fondamentale la tradizione meccanica, ossia quanto acquisito inconsciamente nel contesto familiare, e la tradizione cognitiva, che rappresenta la conoscenza e il modello comportamentale consapevolmente acquisiti tramite riflessione e interiorizzazione e tramandata in modo cosciente.

Una comunità è tenuta insieme dalla reciprocità, dalla condizione del dono (basti pensare al gesto del regalo nelle varie festività e occasioni e alla consuetudine di ricambiarlo). Questa reciprocità permette la costruzione di una simmetria, di un rapporto bilaterale e non univoco. I valori comunitari al giorno d'oggi sono in crisi perché tale reciprocità si è indebolita a causa della progressiva economizzazione della vita quotidiana: l'irrompere dei meccanismi consumistici e utilitaristici ha creato asimmetria negli scambi tra persone, introducendo una logica egoistica e fine a se stessa che non produce alcun progresso per la comunità. Questa mancanza di simmetria e di bilateralità paralizza e congela la società contemporanea, creando un mondo in cui ognuno pensa al proprio interesse e nel quale diventa sempre più difficile creare relazioni disinteressate e durature.

Cristina Iorno

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