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sabato 28 novembre 2015

VIII Settimana dell'Università: "Essere universitari, alle radici di una scelta"

Si è svolto ieri, 26 Novembre alle ore 17:30, l’incontro dibattito “I giovani e la scelta universitaria, l’evoluzione nel tempo” con il quale la FUCI “Francesca Gallo” di Cosenza ha inteso celebrare l’annuale appuntamento della Settimana dell’Università che quest’anno aveva come tema: “Essere universitari: alle radici di una scelta”. Dopo un breve accenno della presidente-moderatrice Jessica Ritacco alla FUCI e alle sue attività, fra le quali appunto la settimana dell’università, la parola è andata ai due relatori: il Prof. Pietro Fantozzi, ordinario di Sociologia dei fenomeni politici e Piervincenzo Spanò, Dott. in Ingegneria Informatica.


Il primo ad intervenire è stato il Prof. Fantozzi il quale ha delineato la figura dello studente e la sua evoluzione in un contesto di un’università relativamente “giovane” qual è l’Unical. Attingendo al suo vasto bagaglio di esperienze, egli ha ricordato i primi tempi dopo la fondazione del campus universitario quando, insieme ad altri celeberrimi professori fra i quali Beniamino Andreatta e Pietro Bucci, iniziò a lavorare con una grande aspettativa (a suo dire rivelatasi un po’ utopistica) di generare un movimento di cambiamento socio-culturale per l’intera Calabria. A quei tempi gli studenti iscritti erano qualche migliaio, anche grazie all’impostazione con cui era stata creata l’Università; il tetto massimo di iscritti era fissato infatti a 12000 perché “l’obiettivo era lavorare sulla qualità e non sulla quantità”. Negli anni ’70 - ’80 gli studenti del campus erano in maggioranza di estrazione povera. Nonostante le condizioni economiche non eccezionali, questi erano “persone semplici, dignitose, ragazzi curiosi di conoscere ma anche dallo spiccato senso pratico”. Per il Prof. Fantozzi lo scorrere degli anni, oltre allo scontato miglioramento delle condizioni economiche, ha determinato una “razionalizzazione” dei ragazzi, intesa come capacità di progettare, calcolare, non agendo d’impeto. Questo dovuto fra le altre cose all’influenza della società, divenuta sempre più piena di scadenze, appuntamenti da non fallire e continui andirivieni. La vita di campus ha inoltre aiutato, a suo giudizio, a cambiare la
mentalità “patriarcale” riconoscendo il ruolo della donna nella società. In generale è aumentata la qualità degli studi in virtù dei mezzi tecnologici e strutturali dei quali l’università è stata dotata. Il Professore, infine, ha voluto esprimere la propria amarezza per alcune decisioni di “politica universitaria” ed in particolare quelle che hanno allontanato il mondo dei docenti da quello degli studenti.

L’intervento di Piervincenzo Spanò è stato invece incentrato sulla scelta e sulla propria esperienza, da poco conclusa, di giovane universitario. Una scelta è certamente un grande atto di responsabilità, volontario, razionale che si compie di fronte a più alternative e che poi si tradurrà quasi certamente in fatti. Responsabilità accresciuta nel caso dell’università alla fine della quale si sarà chiamati a restituire alla società ciò che si è ricevuto. Come usuale al giorno d’oggi, dopo aver ottenuto il diploma di Scuola Superiore anche per Piervincenzo la scelta universitaria si è presentata come una naturale prosecuzione degli studi, per poi aspirare un giorno ad un posto di lavoro. La sua scelta è stata quindi su quale sede universitaria prediligere ed in quale campo specializzarsi. Piervincenzo ha voluto sottolineare quanto la propria vita sia stata positivamente influenzata dalla conoscenza di nuovi ambienti, un’espansione degli orizzonti avvenuta grazie alla presenza della folta comunità internazionale dell’Unical, alla partecipazione ad associazioni culturali, fra cui la FUCI e ad eventi ludici. Svago e goliardia possono infatti rappresentare uno “strumento di espressione ed approfondimento sociale”. La “fermentazione dei saperi” avviene soprattutto stando insieme ed è proprio la condivisione di idee con ragazzi di altre facoltà che rappresenta la “chiave dell’innovazione”.


Come nello stile fucino è seguito un momento di dibattito durante il quale tutti i presenti hanno avuto la possibilità di porre le proprie domande ai due relatori.

Francesco Tripaldi

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